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20 settembre 2023
Quando il terzo settore dialoga con il mondo delle imprese

Come incidere sul difficile tema della parità di genere nel mondo del lavoro? Come permettere alle donne migranti di uscire dai ruoli tradizionali e stereotipati che le vedono impiegate soprattutto nei settori delle pulizie e della cura della persona? Per farlo, c’è bisogno di un approccio basato sulla centralità della persona, di un rapporto di fiducia, di una conoscenza del territorio e dei settori lavorativi più dinamici e aperti alle novità. Ma c’è bisogno soprattutto di un impegno condiviso e di un dialogo tra terzo settore e mondo imprenditoriale.

È quello che è accaduto ad Imola, nell’ambito del Progetto LEI_Lavoro, Empowerment & Inclusione, nel quale Arca di Noè e Fondazione Aldini Valeriani (la scuola di Industrial Management di Confindustria Emilia) hanno realizzato un percorso volto all’acquisizione di competenze in ambito amministrativo contabile confezionato su misura le esigenze delle beneficiarie del Progetto.

Aderisci al Progetto LEI

Entrambi i corsi sono online e registrati, per dare alle partecipanti la possibilità di rivedere le lezioni
e ripassare gli argomenti trattati. Il primo si è tenuto a luglio mentre il secondo si sta svolgendo in questi giorni.

Due corsi per riprendere e approfondire competenze importanti per il mondo del lavoro, soprattutto in un contesto, come quello del Nuovo Circondario Imolese, nel quale si riscontra un alto numero di offerte in ambito amministrativo e contabile. Un ambito di interesse per le nostre beneficiarie, cinque donne straniere ed un’italiana, tutte con un importante background formativo e di studi in linea con il settore (tre laureate in economia, una in design, e due diplomate). Un ambito che spesso è compatibile, in termini di orari e possibilità di smart working, con le esigenze di queste persone, che hanno figli e nella maggior parte dei casi si trovano a doverli crescere senza nessuno accanto.

La valorizzazione delle competenze delle donne, in particolare se si trovano in una condizione di vulnerabilità, contribuisce ad una società più equa e al cammino verso la parità di genere. Quando le donne e, tra queste le donne migranti, sono in grado di sfruttare appieno le loro competenze, hanno più fiducia in sé stesse e nella possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita e lavoro. Questo aiuta a combattere stereotipi culturali e di genere, portando valore aggiunto anche alle imprese, che possono sperimentare i benefici di uno stile imprenditoriale improntato alla Diversity, Equity & Inclusion.

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