Home Cosa facciamo Cultura e Innovazione Video Partecipativo
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Il Video Partecipativo
Il video partecipativo è il frutto di laboratori in cui i partecipanti lavorano insieme per narrare la realtà da una prospettiva inedita e diversa e sfidare i luoghi comuni.
Andare oltre i luoghi comuni alla ricerca di nuove narrazioni con il video partecipativo
Organizziamo laboratori gratuiti di video partecipativo, ispirandoci al metodo partecipativo di Zalab. I partecipanti decidono il tema, scrivono la sceneggiatura e realizzano personalmente le riprese. Durante gli incontri, acquisiscono competenze sull’uso della videocamera, l’impiego di diverse inquadrature e la registrazione audio. Il risultato è un documentario indipendente che offre una prospettiva unica sulla realtà.
Si cerca di mettere al centro del dibattito o della narrazione il vero soggetto del film, consentendo a tutte le persone di raccontare la propria condizione in modo autentico. Il video partecipativo contribuisce a dare significato alla creazione di opere audiovisive libere e rispettose, un significato che promuoviamo attraverso laboratori e la diffusione dei lavori nella Città di Bologna e negli altri territori in cui operiamo.
Il video partecipativo è uno strumento di interpretazione della realtà, che aiuta il coinvolgimento della comunità e modifica la percezione che questa ha di se stessa. La metodologia si basa sulla creazione del gruppo, la mancanza di un leader e lo sviluppo dei talenti personali, come tutti i buoni progetti di educazione.
Angelo Loy - regista
L'Altra faccia di | 2018
Il cortometraggio partecipativo è stato interamente scritto e girato da persone richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale.
Da vari luoghi del mondo, nella Città di Bologna, otto giovani videoamatori hanno scelto di raccontare e raccontarsi partendo dal concetto di memoria.
Da vari luoghi del mondo, nella Città di Bologna, otto giovani videoamatori hanno scelto di raccontare e raccontarsi partendo dal concetto di memoria.
Giovani ragazzi e ragazze hanno riflettuto sul tema delle differenze, a partire dalla loro esperienza quotidiana, sperimentando linguaggi tecniche differenti.
Cinque giovani ragazze e ragazzi accolti nel progetto SAI indagano individualmente il concetto di libertà e intervistano insieme Daria Bonfietti, presidente associazione delle vittime della strage di Ustica.